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Ucraina: il capo del Parlamento Europeo Schulz minaccia sanzioni

  Il Presidente del Parlamento Europeo invita l’Europa ad essere protagonista per una mediazione tra il Presidente ucraino Viktor Yanukovyche l’opposizione, ma non esclude misure punitive per quegli ucraini che sono responsabili del mancato rispetto della democrazia e dei diritti umani nel caso i colloqui non andassero a buon fine. Accolte le richieste inviate dal Vicepresidente vicario del PE, Gianni Pittella, dopo la sua missione a Kiev.

Un’Europa protagonista che cerca la mediazione ma che non ha paura di imporre sanzioni per chi non rispetta la democrazia e i diritti umani. Domenica 26 gennaio il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz ha dichiarato che le Istituzioni europee sono pronte ad imporre sanzioni nei confronti di quelle autorità ucraine responsabili delle aggressioni armate nei confronti di manifestanti, politici e giornalisti, che hanno provocato almeno sei morti e diverse centinaia di arrestati.

Nello specifico Schulz, intervistato dalla Deutsche Welle, ha dichiarato che le sanzioni interessano il blocco dei conti bancari delle autorità ucraine e la mancata concessione dei visti per l’Area Schengen, dove queste personalità mantengono ingenti capitali finanziari ed immobili.

Nella sua intervista, il Presidente del Parlamento Europeo ha dichiarato che l’UE sarà parte attiva nel processo di mediazione tra le autorità e i manifestanti, per cercare, prima di imporre sanzioni, di trovare una soluzione pacifica tra il Presidente ucraino, Viktor Yanukovych, e gli oppositori, senza che le forze speciali di polizia Berkut continuino a mietere vittime.

Il modello, come ha spiegato Schulz, è quello della Rivoluzione Arancione del 2004, quando l’UE ha ricoperto un ruolo fondamentale per la risoluzione pacifica di un’impasse politica tra il regime semi-dittatoriale dell’allora Presidente Leonid Kuchma – che guardacaso appoggiava la corsa alla presidenza dell’attuale capo di Stato Yanukovych – e il campo democratico guidato da Yulia Tymoshenko – una delle più di cento vittime di casi di giustizia selettiva in Ucraina, che allora supportava la candidatura alla Presidenza di Viktor Yushchenko.

Le dichiarazioni di Schulz recepiscono in maniera soddisfacente l’appello lanciato dal Vicepresidente vicario del Parlamento Europeo Gianni Pittella che ha incontrato a Kiev i manifestanti ucraini, la figlia di Yulia Tymoshenko e la giornalista barbaramente picchiata Tetyana Chornovol per dare loro la solidarietà delle istituzioni UE, dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici Europei e del Segretario del Partito Democratico Matteo Renzi.

Pittella, dopo avere illustrato la necessità che l’Europa abbia una posizione forte nella questione ucraina, ha richiesto alle istituzioni europee l’imposizione di sanzioni per quelle autorità ucraine che si macchiano del mancato rispetto della democrazia e dei diritti umani, e, nel contempo, ha richiesto la liberalizzazione dei visti Schengen per quegli ucraini che desiderano viaggiare, lavorare e trasferirsi in UE.

L’invito di Schulz, che come Pittella appartiene al gruppo dei Socialisti e Democratici Europei, a un ruolo più attivo dell’Europa è stato recepito dal Premier polacco Donald Tusk che, sempre domenica 26 gennaio, ha intrattenuto una conversazione telefonica con il leader del Partito social-popolar-democratico di opposizione Batkivshchyna, Arseniy Yatsenyuk, a cui il Presidente Yanukovych ha offerto la guida del governo.

Tusk, possibile Candidato del Partito Popolare Europeo alla Presidenza della Commissione Europea, ha dichiarato pieno sostegno ai democratici ucraini, ed ha richiesto una soluzione pacifica di un conflitto che, se continuerà a generare morti, porterà l’Ucraina alla catastrofe. Il Premier polacco ha infine informato Yatsenyuk in merito alla politica che l’UE ha approntato per l’Ucraina, ed ha invitato il leader in pectore di Batkivshchyna – che sostituisce l’incarcerata Tymoshenko – a prendere tutte le decisioni opportune per un accordo utile e vantaggioso con il Presidente Yanukovych.

Matteo Cazzulani

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