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Mauro Voerzio: “Difendo la verità sull’Ucraina nonostante le minacce”

    Mauro Voerzio ha legato la ua vita all’Ucraina, fondando con alcuni amici “L’Associazione Italia Ucraina Maidan” che si occupa di organizzare eventi  benefici a sostegno delle famiglie e dei soldati ucraini che difendono l’integrità dell’Ucraina. Durante la sua attività ha svelato numerose pubblicazioni riguardanti l’Ucraina che riportavano dati non veretieri o manipolati. Nonostante le intimidazioni ricevute, è convinto di continuare con la sua preziosa attività.

– Cosa la lega con Ucraina?

 – Sono stato in Ucraina per la prima volta nel 2007, feci un viaggio da turista di tre settimane e subito mi innamorai diquella terra accogliente e del suo popolo. Pensai di fare qualcosa di concreto e mi venne l’idea di aprire una agenzia di viaggi. Con il tempo l’agenzia è diventata un Tour Operator e adesso siamo accreditati in Ambasciata Italiana per fare i visti turistici ai cittadini Ucraini che vengono per turismo in Italia. L’agenzia si chiama Ukraina Viaggi (www.ukrainaviaggi.com.ua). Poi nel 2009 mi sono sposato a Kiev con cui vivo a Torino. Mi lega amici, parenti, esperienze, è una terra che sento mia e per cui combatto fieramente.

– Cosa ne pensa su quello che sta succedendo in Ucraina (Majdan, Krimea, Donbas)?

– Sono stato quasi tutti i tre mesi della rivoluzione in piazza Maidan, penso di essere uno dei maggiori esperti in Italia della rivoluzione Ucraina. Si è trattato di una rivoluzione della dignità purtroppo macchiata dalla propaganda di Mosca che l’ha bollata come una rivoluzione neonazista. Penso che a breve pubblicherò un breve saggio dove racconto in maniera approfondita l’esperienza del Maidan, una delle esperienze più toccanti di tutta la mia vita. La Crimea è stata una conseguenza del Maidan così come il Donbass. Putin ha visto nel Maidan il simbolo che poteva minare la sua posizione in Russia e cerca in tutti i modi di distruggerlo perchè sa bene che un’Ucraina libera e economicamente forte sarebbe un vicino scomodissimo per la russia e i ragazzi russi si domanderebbero il perchè i loro vicini Ucraini possono frequentare l’Erasmus, viaggiare liberi e vivere in maniera dignitosa mentre loro sono controllati h24 e per viaggiare devono magari pagare mazzette per avere il visto. Ricordo la sera dei funerali in Maidan, ero con due ragazzi Russi di San Pietroburgo e loro sostenevano che la Russia non sarebbe mai intervenuta militarmente, io gli dissi che si sbagliavano e purtroppo avevo ragione.

– Qual è, secondo te la posizione degli italiani, riguardanti avvenimenti in Ucraina?

– Gli Italiani sono molto poco informati e come spesso accade ci dividiamo come nel tifo calcistico, si prende una poszione a prescindere anche se non si conosce l’argomento. Putin è stato molto intelligente perchè usa simboli comunisti per fare presa sui nostalgici del comunismo in Italia (che sono tanti) e applica una politica di estrema destra che tanto piace ai neofascisti Italiani. L’Italia è anche un paese in forte crisi economica e così gli imprenditori hanno paura di perdere business con la Russia, da lì il loro appoggio a Putin. Infine ci sono gli Italiani che vogliono informarsi (una piccola minoranza) e che capiscono le ragioni dell’Ucraina.

– In che modo partecipi agli eventi in Ucraina?

– Sono il vice Presidente dell’Associazione Italia Ucraina Maidan, organizziamo eventi culturali e cene benefiche dopodichè inviamo in Ucraina materiali necessari alle famiglie dei soldati o direttamente all’esercito. Quando sono in Ucraina collaboro con politici e stampa oltre che con i volontari del Maidan conosciuti durante la rivoluzione. Comunque da quando è iniziata la rivoluzione io avevo capito che una grande battaglia si sarebbe svolta sul tema dell’informazione e della disinformazione. Così sin da subito la mia maggior attività è stata relativa all’informazione che facevo direttamente dalla piazza e con le video interviste a personaggi Ucraini. Sono sempre stato molto attento a non fare propaganda ma a riportare fedelmente cosa succedeva sul campo, anche perchè penso che noi non abbiamo bisogno di propaganda ma solo di riportare la verità. Ho anche collaborato a Kiev con alcuni giornalisti Italiani che erano venuti a documentare gli avvenimenti. Oggi continuo la mia attività tra l’Italia e l’Ucraina (dove mi reco una volta al mese) e utilizzo in prevalenza Facebook e i social network anche perchè i giornali e le radio che prima mi intervistavano di colpo a partire da maggio hanno chiuso ogni contatto con me e si sono allineati alla propaganda russa.

–  Sò, che hai ricevuto le intimidazioni e la denuncia per la tua attività pro ucraina.

– Si da mesi oramai ricevo minacce e intimidazioni da appartenenti ai blog di Lilin e Giulietto Chiesa. Spesso usano la tecnica dei profili FAKE che sono difficili da identificare anche per la polizia postale. Nicolai Lilin mi ha denunciato per diffamazione (sostiene lui) mentre io sostengo che ho fatto emergere alcune contraddizioni palesi tra ciò che afferma e scrive e la direzione delle sue azioni. E’ un palese atto intimidatorio da parte sua in quanto probabilmente pensa che una persona umile come me si faccia intimorire dalla denuncia di un affermato scrittore e che io smetta di scrivere e di controbattere ai suoi numerosi fake pubblicati sul suo profilo e sul giornale l’Espresso. Proprio su questo giornale lui asserisce (tramite la ripubblicazione di un articolo di Franco Fracassi) che io sono un Nazista.

Non posso aggiungere altre informazioni in quanto sto preparando il materiale per il processo e non voglio dare nessun vantaggio a Lilin, dico solo che avrà una bella sorpresa in aula. Ho anche notato che lo spirito del Maidan si rimaterializza ogni volta che sono in gioco la nostra dignità e il nostro futuro, molte le persone che mi hanno scritto che mi vogliono aiutare anche economicamente in questa battaglia per la verità, anche in questo caso siamo più uniti che mai.

Premetto che non accetterò nessun tentativo di conciliazione e che a questo punto la verità emergerà in aula di Tribunale. Ho un mio piccolo portafortuna, si chiama Serghey Nigoyan, lui è stato il primo a cadere a Hrushevskogo e mi ricordo ancora la notte sulle barricate vicino alla sua foto e ai fiori che avevamo messo. Lui è sempre stato con noi e ancora ci segue insieme agli altri eroi caduti. Lui mi dà la forza per continuare questa battaglia, è un debito che tutti noi abbiamo nei loro confronti, non possiamo accettare che ci siano persone che per motivi di marketing ne infanghino la memoria, abbiamo il dovere morale di far emergere la verità.
Slava Ucraini !

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