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Papa, parla all’Ucraina!

   L’associazione dei giornalisti cattolici dell’Ucraina ha lanciato un appello ai colleghi di tutto il mondo e alle persone di buona volontà con un richiamo a “mostrare la loro solidarietà cristiana, a coprire gli eventi legati alla pacifica protesta ucraina contro l’ingiustizia e la violenza, e a chiedere alle gerarchie cattoliche di alzare le loro voci”. E ha chiesto al Papa di alzare la sua voce per gli oppressi, i picchiati, e quelli che piangono nel Paese che chiede verità e giustizia.
marco tosatti

L’associazione dei giornalisti cattolici dell’Ucraina ha lanciato un appello ai colleghi di tutto il mondo e alle persone di buona volontà con un richiamo a “mostrare la loro solidarietà cristiana, a coprire gli eventi legati alla pacifica protesta ucraina contro l’ingiustizia e la violenza, e a chiedere alle gerarchie cattoliche di alzare le loro voci”.

Per più di un mese – scrivono i colleghi ucraini, c’è stata una protesta pacifica in Ucraina. E’ cominciata come una dimostrazione a favore della scelta europea del Paese, ed è proseguita come una protesta nazionale contro gli eccessi del governo al potere. “Gli ucraini vogliono vivere in un Paese libero e democratico senza corruzione, senza menzogna, senza violenza”. Piazza dell’Indipendenza a Kiev (Maidan) è diventata la piattaforma centrale dove gli ucraina combattono per i loro diritti.

La protesta pacifica di milioni è stata macchiata dal sangue – scrivono i giornalisti nel loro appello. Pavolo Mazurenkov è morto per i colpi ricevuti dalle unità speciali, Dmytro Pylypets ha ricevuto dodici colpi di coltello, e la giornalista Tatiana Chornovol è stata picchiata quasi a morte in un agguato. “La questione ucraina ha cessato di essere politica. E’ un problema di protezione dei diritti e delle libertà fondamentali”.

“Siamo giornalisti, siamo cristiani”, scrivono i giornalisti. E si rivolgono ai colleghi del Vaticano, e al Papa. “Che aspira a essere il vescovo degli abusati e dei derelitti, avvocato dei poveri. E’ già da un mese che l’Ucraina, collocata nel cuore dell’Europa, è la casa degli oppressi, dei picchiati, di quelli che piangono, che chiedono verità e giustizia. Che si senta la voce del Pastore rivolta a noi in questi giorni. Vogliamo sentire le parole del Pietro dei nostri giorni, destinate a rafforzare i fratelli nella fede”.

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Євромайдан-Рим 5.01.14

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