Alle porte dell’Unione Europea c’è l’Ucraina. Molti giovani sognano di andarsene per costruirsi un futuro migliore. Il principale ostacolo è ottenere il visto. Come questi giovani guardano all’Europa e ai suoi valori?
A Donetsk, nella parte orientale del Paese a 700 chilometri dalla capitale Kiev, sono tanti i giovani che vogliono trasferirsi in Paesi dell’Unione Europea. In questa città industriale, che è anche il principale centro della regione carbonifera del Paese, il salario medio non supera i 300 euro. L’Ucraina, il più grande Paese del Continente Europeo dopo la Russia, si trova a un crocevia. A Ovest c’è l’Unione Europea e il sogno di una condizione di vita migliore, a Est c’è Mosca che esercita un’influenza storica.
Ventidue anni anni dopo l’indipendenza, il 42% degli ucraini è a favore dell’adesione all’Unione Europea, il 32%, invece, guarda alla Russia. “C’è una parte di giovani che ha perso la speranza e pensa solo a come lasciare il Paese”, spiega il professore Igor Todorov, specializzato in Europa che insegna all’Università di Donetsk. “Un’altra parte spera di rimanere e lavorare duro per creare migliori condizioni, per portare gli standard di vita europei in Ucraina.” I giovani ucraini sono impazienti di vivere il proprio futuro e il visto rappresenta una delle loro principali preoccupazioni.
La storia di Olga è quella di una moglie che non può raggiungere il proprio marito in Francia dove vive. Anch’egli è ucraino e si sono sposati a dicembre. Da quel momento, Olga ha avuto grandi problemi per ottenere il via libera. La Francia teme che resti illegalmente. “Non mi sento umiliata ma impotente”, racconta, “non abbiamo gli stessi diritti dei giovani di altri Paesi europei, questo è il problema.” Olga non si arrende e ha deciso di prendere lezioni di francese, vuole perfezionare la lingua per riuscire a entrare all’Università di Tolosa.
Lasciarsi il prima possibile l’Ucraina alle spalle è l’obiettivo di Kristina che lavora in un’agenzia di viaggi e fa parte di quei tanti giovani che sognano di andare in Europa. “Sono pronta a trasferirmi”, spiega, “voglio vivere in un Paese con standard più elevati. Spero che arriveranno tempi migliori in Ucraina ma non so quando e non sono immortale.” Kristina è impegnata anche come guida per i giovani stranieri che arrivano qui grazie ai programmi europei.
Fabien è francese e da un anno svolge il suo “Servizio Volontario Europeo” in un liceo di Donetsk dove tiene dei corsi sui diritti umani. L’Ucraina è divorata dalla corruzione, la democrazia sta arretrando come sostiene l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OCSE). “C’è un problema di educazione civica”, spiega Fabien, “non si parla abbastanza del ruolo che le persone rivestono nella società, c’è poco spazio per la riflessione e il dibattito. Le persone sono disilluse dalla politica e, soprattutto, non vogliono avere un ruolo attivo.”