Genova viene dal latino Ianua. Porta d’Europa sul Mediterraneo, ma anche porta del Mediterraneo sull’Europa, da sempre è crocevia di popoli e culture. A Genova da dieci anni è viva e vitale la comunità degli Ucraini che ha il suo centro nell’antica e splendida Abbazia di S. Stefano che sovrasta Via XX Settembre.
Passeggiare per il corridoio del salone sottostante la cripta dove la comunità ha la sede significa immergersi in un clima particolare e respirare la vitalità della numerosa comunità, riscontrabile nelle foto che ornano la parete, e la piena comunione e profondo legame che li unisce alla comunità, in particolare cristiana, genovese in cui sono integrati da tempo.
Da Santo Stefano a Genova gli Ucraini non smettono di pensare e guardare alla loro terra, anche e soprattutto in questo tempo particolarmente caldo della storia del loro Paese. Abbiamo incontrato il viceresponsabile Andriy Haliyan al termine di un momento di preghiera della Comunità per la Patria Ucraina per farci raccontare in sintesi cosa viene fatto dalla comunità e cosa sta accadendo in Ucraina.
Una Comunità da tempo presente a Genova
Abbiamo festeggiato il decennale il 3 novembre scorso.
Qual è la vostra attività?
Cerchiamo di riunirci stare insieme parlare la nostra lingua tenere vive le nostre tradizioni: cantiamo le nostre canzoni, balliamo i nostri balli, festeggiamo le nostre feste… Quando siamo qui sembra di stare nel nostro Paese ed è molto importante per tutti e soprattutto per i bambini, figli della nostra Comunità, nati qui che non conoscono tradizioni ed hanno la possibilità di scoprirle.
Cosa sta succedendo nel Vostro Paese?
Si sta alzando una protesta dal popolo, perché il Presidente, dopo aver dato ad intendere che il Parlamento stava rispettando la road map indicata dall’Europa, ha tenuto un discorso ambiguo in cui non ha preso una posizione certa lasciando comunque capire che il Paese non è ancora proto. Questo è il motivo per cui moltissimi studenti sono scesi in piazza a far sentire la loro voce.
C’è sete d’Europa in Ucraina.
Sicuramente sì. Soprattutto nelle persone giovani. L’Europa permette moltissime cose, a cominciare dal viaggiare liberamente. Una cosa che permette anche di aver l’opportunità di andare a studiare altrove ed acquisire esperienze.
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