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In diocesi: Scontri di Kiev, la preghiera della comunità ucraina in Italia

   Don Marco Semehen, coordinatore della pastorale degli ucraini cattolici di rito bizantino in Italia, ha reso noto l’arrivo, sabato 22, del capo della Chiesa greco cattolica di Ucraina che celebrerà a Santa Sofia di R. S.

Nelle ore più drammatiche per l’Ucraina, i suoi cittadini presenti in Italia scenderanno in piazza con una serie di manifestazioni, cortei e preghiere in programma da oggi, giovedì 20 febbraio, fino a domenica 23. Ad annunciarle è don Marco Yaroslav Semehen, coordinatore nazionale della Pastorale degli ucraini cattolici di rito bizantino in Italia. Sono ufficialmente 230mila gli ucraini presenti nel nostro Paese. «Innanzitutto le comunità ucraine a Roma e in Italia – ha detto il sacerdote – stanno pregando. È la cosa più importante che possiamo fare.

È il nostro primo ruolo, quello di pregare e chiedere il dono della sapienza divina per tutti coloro dai quali dipende il futuro dell’Ucraina». Mentre sono diverse le iniziative che si svolgeranno a Roma e in altre città italiane. Le manifestazioni sono previste per domenica prossima ma già oggi (dalle 14 alle 17) e domani (tutto il giorno dalle 9 alle 19) a Roma, l’appuntamento è davanti all’ambasciata d’Ucraina.

Sabato arriverà a Roma anche sua beatitudine Sviatoslav Schevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica di Ucraina che domenica celebrerà una messa nella Basilica di Santa Sofia in via Boccea. «Arriveranno a Roma – ha raccontato don Marco Semehen – anche da Ferrarara, Firenze, Spoleto e Perugia». A Roma poi la manifestazione si terrà in piazza Esquilino alle 14 e alle 16 partirà un corteo.

«La scopo di queste manifestazioni – ha puntualizzato don Yaroslav Semehen – è sostenere la democrazia nel nostro Paese e sostenere un cambiamento della vita. Ormai Maidan è diventata una categoria mentale. Ha superato Kiev e si è diffusa nelle piazze, nelle città di tutta Ucraina. È diventata il simbolo del desiderio del nostro popolo di cambiare. Vogliamo dire non solo che non sono soli ma chiedere al nostro ambasciatore come rappresentante di esprimersi chiaramente sul desiderio del popolo ucraino in Italia».

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