Il settembre si è concluso il XXVII Forum economico a Krynica – un evento di rilevanza livello europea.
Il forum ha visto la partecipazione di circa 4000 ospiti provenienti da varie parti del mondo. Oltre a economisti, presidenti delle più grandi aziende europee ed esperti di politica internazionale, particolarmente nutrita è stata la presenza di leader politici fra cui i presidenti della Polonia, della Macedonia, della Georgia e dell’Ucraina.
L’incontro è stato un importante occasione per discutere oltre che di questioni economiche, anche del futuro dell’Europa, di sicurezza e di integrazione.
Andrzej Duda, presidente polacco, ha sottolineato che l’Unione Europea dovrebbe rimanere aperta: “Credo che aggiungere nuovi valori culturali, di sviluppo economico, aumento delle esportazioni, intensificazione della cooperazione politica e, attraverso l’aumento del potenziale demografico, offra nuove opportunità di concorrenza con i principali leader del economia mondiale”.
Durante il Forum è stato annunciato il vincitore del premio “l’Uomo dell’anno”. Negli anni precedenti, questo titolo è stato assegnato, al primo ministro dell’Ungheria Viktor Orban, al leader politico polacco Jaroslaw Kaczynski e allo scrittore ceco Václav Havel. Quest’anno, il premio è andato al Primo Ministro polacco Beata Szydło.
Il tema dei nuovi leader, capaci di guidare gli affari internazionali verso il completamento della transizione dal vecchio al nuovo sistema internazionale, è stata il punto rilevante nel discorso dell’italiano, Professor Luigi Troiani, esperto di Relazioni Internazionali, e rappresentante della Fondazione Pietro Nenni.
“Non abbiamo alcun modello su come gestire le tre crisi più toccanti di questo momento: il cambiamento climatico, la bellicosità nordcoreana, l’offensiva militante dell’Islam. Non abbiamo nessun leader capace di affrontare in modo efficace quelle sfide – ha sostenuto il professore. – Attualmente stiamo vivendo un mondo piuttosto anarchico”.
“Negli affari interni, i nuovi leader rilevanti si appoggiano a pratiche politiche dell’autoritarismo e del populismo e a pratiche economiche nazionalistiche e protezionistiche – afferma Troiani –. Negli affari internazionali, si opta maggiormente per il bilaterismo come sostituto del multilateralismo. Ma così si mettono in pericolo l’ordine economico liberale internazionale che le istituzioni multilaterali sostengono”.
Per rispondere alle sfide contemporanee, solo il rilancio dei modelli cooperativi regionali e globali, insieme alla difesa dell’ordine economico liberale internazionale istituito attraverso iniziative come la Carta Atlantica, la relazione Beveridge e la Conferenza di Bretton Woods, può fornire la risposta efficace di cui abbiamo bisogno – conclude Troiani.
Come ha notato organizzatore del Forum Zygmunt Berdychowski, come anche negli anni precedenti, questa manifestazione è stata caratterizzata da grandi nomi, trattative significative e importanti dichiarazioni: “Quest’anno, nel quadro del forum, sono avvenuti più di 300 eventi significativi. Sono convinto che questi incontri porteranno ai nuovi accordi e business contratti dei partecipanti”.
Marianna Soronevych
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