La rabbia perché la vittima di uno stupro non aveva avuto giustizia ha spinto un migliaio di persone ad assaltare una stazione di polizia a Vradiievka, in Ucraina.
Le forze dell’ordine avevano arrestato due dei tre presunti
aggressori, un poliziotto e un tassista, lasciando in libertà un altro agente, parente di un alto funzionario, che sembrava avere un alibi.
Il clamore sul caso ha spinto il ministero dell’Interno a silurare due responsabili della polizia locale per aver taciuto alcune informazioni.
La ragazza violentata e picchiata racconta: “Sicuramente erano poliziotti, li conoscevo perché vivo e lavoro in questa cittadina. Non ho mai parlato con loro, ma so che sono poliziotti perché vivo qui.”
Nelle ultime ore anche il terzo sospetto è stato arrestato, dopo che il caso ha suscitato interrogazioni parlamentari.
Una manifestazione si è svolta anche a Kiev, davanti agli uffici del Presidente.
“Oggi è Vradiievka, domani tutta l’Ucraina” afferma un dimostrante. “Credo sia dovere di tutti battersi per i propri diritti. Perché se rimaniamo in silenzio, ci schiacceranno uno a uno.”
L’episodio rappresenta la punta di un iceberg, secondo coloro che lamentano l’impunità delle forze dell’ordine.
Il ministro dell’Interno ha promesso una commissione d’inchiesta e una riforma del sistema giudiziario.