L’elezione del cardinal Bergoglio è stata accolta con particolare soddisfazione in Ucraina: in Argentina c‘è una nutrita comunità di emigranti ucraini, e il neo-Papa li conosce bene. L’attuale guida della Chiesa greco-cattolica ucraina, l’arcivescovo Svyatoslav, studiò proprio lì negli anni ’90, e conosce Papa Francesco personalmente.
Lo ha conosciuto anche, nel conclave del 2005, il Cardinal Huzar:
“Non l’avevo mai visto prima, non lo conoscevo, ma sapevo che veniva dall’Argentina, così mi sedetti accanto a lui e mi presentai, e improvvisamente mi disse in ucraino ‘Gloria al nostro Signore Gesù Cristo’. Fui molto sorpreso”.
In effetti il giovane Bergoglio ebbe tra i suoi formatori un prete ucraino, tale Stepan Chmil. Greco-cattolici e cattolici romani, in Ucraina, sperano in una prossima visita del nuovo Pontefice, e si augurano di avere presto un proprio Patriarcato.
Ma anche gli ortodossi salutano l’elezione del nuovo Papa: l’Arcivescovo Yevstratiy sottolinea l’urgenza, per l’Europa, di una nuova missione evangelica, come sottolineava già Benedetto XVI.
Un gesuita: lo vedono come una sorta di missionario, esattamente il tipo di leader spirituale che serve oggi all’Europa minacciata da un laicismo aggressivo, ma anche all’intera Cristianità.